In collaborazione con Chiara Murarotto e Francesca Muratore
VISION
Il suono e la luce, in fisica, si propagano entrambe sotto forma di onde e nel corso del tempo la potenza della luce ha dialogato di frequente con la potenza del suono. Sono davvero infiniti i modi in cui la luce “suona” con la musica.
I materiali, le cose, la natura, gli oggetti, gli esseri viventi emettono “suoni” spesso non percepibili dall’essere umano. Il tentativo di catturare i sensi là dove non ce l’aspettiamo e di rendere visibile qualcosa di nascosto alla nostra percezione è la premessa del progetto.
Insieme alla luce, intesa come radiazione elettromagnetica, la musica forma quell’invisibile tessuto di vibrazioni che costantemente ci attraversano. Normale quindi che i due elementi siano legati da stretta parentela.
Ancora più normale se accettiamo l’idea, ormai scientificamente inconfutabile, che siamo capaci di “ascoltare i colori” e di “vedere i suoni”.
Secondo numerosi studi le piante cantano e le loro melodie sono la voce di un mondo lontano, nascosto, molto antico. Grazie a un particolare strumento siamo in grado di avvertire il movimento della linfa che scorre nella pianta sottoforma di note musicali.
E’ come ascoltare in diretta l’essenza stessa del mondo vegetale. La linfa è come il sangue di un albero. Porta il nutrimento e varia la sua composizione a seconda delle esigenze e degli stimoli.
Quello che sentiamo è il movimento linfatico della pianta trasformata in musica. La cosa sconvolgente è che il suono è armonico, è una vera e propria musica che cambia di continuo a seconda del tipo di pianta, della sua salute, della sua età, della sua stagione e dalle ore del giorno.
Gli alberi reagiscono quando le persone gli stanno vicino, come fossero felici della loro presenza. La musica della pianta è una musica rilassante e riempie di serenità.
Tradotta visivamente la musica può trasformarsi in bagliori luminosi che ci fanno vedere i suoni e sentire i colori. La risultante di queste due forze congiunte coinvolge lo spettatore in un’esperienza multisensoriale.
RICERCA
Esiste un apparecchio per la Musica delle Piante che consiste in un sistema di rilevazione del movimento linfatico foglia – radice, misurata attraverso un particolare tipo di rilevatore dotato di due sensori o elettrodi posti alle radici (sottile ago di rame) e sulle foglie della pianta collegata.
Tale apparecchio registra la resistenza elettrica dei tessuti della pianta dovuta alla variazione della densità cellulare della linfa stessa. La differenza di potenziale viene
raccolta in una prima macchina che pulisce da tutti i rumori di fondo. Successivamente le variazioni di resistenza elettrica, vengono convertite in segnali digitali, cioè in note musicali secondo lo standard MIDI ed inviati ad un sequencer (banca dati di timbri musicali). L’apparecchiatura di rilevazione dispone di filtri per limitare le interferenze elettromagnetiche ed estrarre in modo “ pulito” le variazioni rilevate sulla pianta.
Come tutti gli organismi viventi, le piante subiscono variazioni di resistenza elettrica dovute a vari fattori: fisici e sottili, tra cui importantissimi stati fisiologici ed “ emozionali”. Le piante sono delle grandi antenne, dei ricettori sensibilissimi, esse captano dall’ambiente moltissime variazioni energetiche fisiche (campi elettromagnetici statici e variabili, ecc) e “sottili”.
Tra queste ultime, molto importanti nella relazione con questi organismi, sono le interazioni con i campi energetici
delle persone stesse. Il risultato finale consiste nel poter udire ciò che normalmente non siamo in grado di vedere né tanto meno di percepire: il movimento vitale di una pianta, le sue reazioni, il suo campo energetico.
Ogni nota viene scelta per interagire con un aminoacido di una proteina, mentre l’ intera sequenza corrisponde alla proteina nella sua interezza. Lo spettro sonoro costituisce un’estensione dello spettro visibile e tattile del più ampio spettro della radiazione elettromagnetica.
Diventa quasi ovvio che il suono contribuisca in maniera similare alla luce o alle sostanze chimiche sia per la crescita delle piante sia per l’influenza sulla nostra biologia. A causa di questa presa di coscienza, sempre più scienziati e liberi ricercatori si stanno interessando al suono e alle sue proprietà stimolanti e curative, basti pensare al cosiddetto effetto Mozart e alla musicoterapia.
PROGETTO
Plansense è un vaso la cui peculiarità consiste nel mostrare il suono creato dagli impulsi elettrici emessi dalla pianta in forma di luce. Integrando nel progetto del vaso due sensori che catturano i movimenti linfatici del vegetale e una piccola cassa per emettere il suono generato da questi, è possibile creare degli effetti di luce tramite dei led ad alta luminosità incorporati all’interno del vaso, che diffondono le onde luminose lungo la superficie del polietilene opalino.
I due sensori (un filo di rame collegato alle radici e un elettrodo collegato alle foglie) saranno collegati ad un chip dotato di un software preistallato, che tradurrà il segnale elettrico in luce e musica. I led cambieranno colore a seconda delle frequenze “suonate” dalla pianta, andando dal blu per i suoni gravi al giallo per i suoni più acuti.
Mettendo vicini diversi Plansense è possibile creare una piccola orchestra della natura, poiché ogni pianta suonerà la propria melodia e ogni vaso creerà un proprio colore.